Alla fine, è la storia la cosa più importante…

Alla fine, è la storia
la cosa più importante...

Se non riesco a far parlare i personaggi, allora rinuncio. Se sono io a far parlare tra loro i personaggi allora sono fandonie. Diventa eccitante quando un personaggio dice qualcosa e io penso: “Wow, ha detto proprio così? Non sapevo che avesse una moglie e la pensasse così!”. – Quentin Tarantino

È una pratica sempre più diffusa guardare un film o una serie televisiva e (stra)parlare immediatamente di capolavoro… e, purtroppo, anche chi scrive non è immune da questa pratica. Ma prima di usare paroloni così importanti, forse sarebbe il caso di porre maggiore attenzione su alcuni aspetti tecnici che rendono un episodio o una pellicola “perfetti”.
Partiamo dunque dalla fase di pre-produzione del prodotto: parliamo dunque di sceneggiatura.

Che cos’è una sceneggiatura?       
La sceneggiatura è un testo -originale o basato su altri testi- destinato ad essere girato o filmato, e quindi a passare dalla carta alla pellicola, diventando un film o una trasmissione radiotelevisiva.
Se ci seguite su Instagram (e se ancora non lo fate, cosa state aspettando? Vi aspettiamo!) saprete già dal nostro carosello di inizio agosto che esistono tre modelli di sceneggiatura: all’italiana, all’americana e alla francese. In ognuno di essi, a prescindere dal modello prescelto, ci sono alcuni elementi da inserire di cui non si può fare assolutamente a meno: la divisione in scene, la presenza di dialoghi e le descrizioni di luoghi (chiamate didascalie) e personaggi;

  1. Sceneggiatura all’italiana: il testo è diviso in due parti: a sinistra le didascalie, a destra i dialoghi. Si cambia pagina ad ogni cambio scena.
  2. Sceneggiatura all’americana: è il modello più utilizzato. Didascalie e dialoghi si trovano nella parte centrale del foglio; le didascalie ne occupano tutta la larghezza, mentre i dialoghi vengono disposti al centro, incorporati in un margine ridotto. Nomi di personaggi e intestazioni di scena scritti in maiuscolo. Le intestazioni di scena riportano il luogo in cui si svolge la scena, se questo si trova all’interno o all’esterno e se la scena si svolge di giorno o di notte. Il font in cui scrivere la sceneggiatura è obbligatoriamente il courier, dimensione 12.
  3. Sceneggiatura alla francese: in alto al centro le didascalie, in basso a destra i dialoghi.

Ma ora basta parlare degli aspetti tecnici! Passiamo dalla teoria alla pratica andando a illustrare (senza spoiler, ovviamente) tre episodi tratti da altrettante serie televisive che dimostrano quanto una buona sceneggiatura sia importante.
Le serie in questione sono diverse per genere, ma sono tutte e tre concluse (alcune da lungo tempo); ciò non toglie però che questi episodi siano rimasti negli annali, grazie soprattutto a una scrittura particolarmente eclatante- non a caso opera di tre geni dello screenwriting: Aaron Sorkin, Dan Fogelman e J.J. Abrams.

N.B.: Tutti i seguenti episodi sono a discrezione dell’autrice, che potrebbe scrivere intere dissertazioni su di essi (e sulle serie a cui appartengono) ma si tratterrà dal farlo per dignità.

West Wing, Due cattedrali – Episodio 22, Stagione 2 (1999-2006)

Premettendo che ogni singolo episodio delle prime quattro stagioni di questa serie è perfetto, se ne dovessi scegliere uno in particolare che spicchi per il livello di scrittura sarebbe sicuramente il finale della seconda stagione. Ideata e scritta (fino alla quarta stagione) da quel genio di Aaron Sorkin, la serie è ambientata tra lo Studio Ovale, gli uffici e i corridoi dell’ala ovest (la west wing, appunto) della Casa Bianca, e racconta le problematiche quotidiane, le decisioni pubbliche e private del Presidente e del suo staff.
Con un cast da far invidia ai blockbuster di Hollywood, Aaron Sorkin scrive un episodio geniale, che raggiunge il suo apice durante un monologo che il Presidente in carica (democratico e cattolico) scaglia contro Dio quando, a seguito di un improvviso lutto e alle prese con una serie di scelte che potrebbero cambiare il suo futuro, sente di non potersi più fidare del Dio in cui tanto crede.
Sorkin non risparmia colpi e, coadiuvato dalla fenomenale interpretazione di Martin Sheen, scrive un monologo pregno di rabbia e frustrazione, tanto originale (nella scelta, ad esempio, di chiudere il discorso con un’inveire in latino) quanto realistico, visto che chiunque abbia mai sofferto un lutto potrà rivedercisi. Il monologo inizia così: “You’re a son of a bitch, you know that?”.
Serve aggiungere altro?

  This is us, Il treno – Episodio 17, Stagione 06 (2016-2022)

Ambientato al capezzale di una donna chiave all’interno della narrazione, l’episodio si snoda su due binari: da un lato, la famiglia che cerca di farsi forza, dall’altro la donna in questione che affronta un viaggio tutto personale e molto particolare. Mentre, anziana, è bloccata a letto, una sua versione giovane viaggia a bordo di un treno immaginario sul quale, vagone dopo vagone, rivive i momenti salienti della sua vita, riflette su cosa è stato e su ciò che sarà, adesso che la sua vita volge al termine.
Non volendo fare nomi per non spoilerare una puntata che, personalmente, mi ha distrutto l’anima ma mi ha anche fatto tanto bene, l’unica cosa che posso dire è che la Hollywood Critics Association TV Awards ha riconosciuto a Dan Fogelman il premio per la miglior sceneggiatura di una serie drammatica.
Un episodio drammatico e pieno di sentimenti che lascia una sensazione a cui ancora non so dare un nome. Ciò che so per certo è che tra una lacrima e l’altra si assiste a un’ora di televisione che si avvicina alla perfezione.

-I spent my whole life worrying about them. Wondering what else I can do and now…
-There is nothing left to do, so you trust the process and you [enjoy your] drink.

Fringe, Un tulipano bianco – Episodio 18, Stagione 02 (2008-2013)

Una serie fantascientifica (per genere e scrittura) scritta da J.J. Abrams che si conferma uno di quegli sceneggiatori che potrebbe scrivere la lista della spesa e probabilmente vincerebbe un Emmy.
Si tratta di un episodio chiave, che risponde al primo grande interrogativo che la serie pone allo spettatore: il protagonista è davvero chi dice di essere? Paradossalmente però, l’episodio non rimane impresso per questo, ma per la delicatezza con cui gli autori trattano quelli che poi, si scoprirà, sono i temi portanti di questa serie: il rimorso, la genitorialità e il tema della dicotomia tra religione e scienza.
È un episodio in cui l’interpretazione di John Noble raggiunge livelli riproposti solo nel finale di serie (uno dei più belli di sempre, a mio modesto parere) e che, tra un mistero e l’altro, parla al cuore dello spettatore, risvegliando domande esistenziali, che poi non sono altro che il fil rouge dell’intera serie.

I read that dejà vu is fate’s way of telling you that you’re exactly where you’re supposed to be. That’s why you feel like you’ve been there before. You’re right in line with your own destiny.”

Da appassionata di serie quale sono, mi vengono in mente molti altri episodi (tratti da queste e altre serie) da poter aggiungere alla lista, ma non mi pare il caso di farsi prendere la mano.

Voi quali episodi aggiungereste a questa lista?

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Non piove da giorni, eppure in tutto il mondo è un tripudio di arcobaleni!

Se non lo sapeste e vi steste chiedendo di cosa parlo, giugno è il mese in cui si festeggia l’orgoglio LGBTQIA+ 🏳️‍🌈🏳️‍⚧️

Nel giugno del 1969, infatti, dopo l’ennesima ingiustificata retata in un locale LGBTQIA+ di New York, la comunità queer decise di scendere in piazza per dire basta ai soprusi da parte delle forze dell’ordine e della società, rivendicando il diritto a esistere e a vivere in pace le proprie vite.

Questo mese, sulla scia del pride month, abbiamo deciso di portare questa tematica anche nella nostra rubrica cinematografica, consigliandovi due titoli molto diversi per genere e target, ma accomunati dalla tematica queer.

Silvia consiglia: “Disclosure” (2020)
Regia: Sam Feder 
Con: Laverne Cox, Jamie Clayton, Chaz Bono, MJ Rodriguez, Brian Michael Smith, Lilly Wachowski, Angelica Ross 
Genere: Documentario 
Durata: 1h40 minuti
Doppiaggio: Non disponibile
Sottotitoli: Disponibili

Trama: Il racconto della storia della (limitata) rappresentazione trans nel cinema, dai film muti alla serie TV Pose del 2018, attraverso le parole di attori e attrici transgender che raccontano cos’è e cosa significa per loro l’industria cinematografica, sia come membri dell’industria stessa sia come utenti.

Lo consiglio perché: Spesso, nel dibattito pubblico, quando si parla di minoranze o comunità discriminate, il dibattito viene portato avanti dalle classi più “in vista” e privilegiate, che si arrogano il diritto di discutere dei diritti altrui senza lasciare spazio alle persone direttamente interessate. In questo documentario, invece, la parola viene lasciata direttamente alle persone trans, che ci raccontano in modo semplice, personale ed estremamente diretto il loro punto di vista sulla narrazione mediatica che viene portata avanti nei riguardi della loro comunità writing su come questa narrazione is sia evoluta negli anni, costringendoci a farci delle domande e a guardare i prodotti audiovisivi con una percezione diversa e più inclusiva. 

Trailer: Disclosure (Trailer ENG)
Disponibile su: Netflix

Arianna consiglia: “Tuo, Simon” (2018) 
Regia: Greg Berlanti
Con: Nick Robinson, Katherine Langford, Keiynan Lonsdale, Jennifer Garner
Genere: Commedia/Romantico 
Durata: 1h50 minuti
Doppiaggio: Tuo, Simon

Trama: Simon è un adolescente come gli altri: ha una famiglia che gli vuole bene e un gruppo di amici straordinari. Il ragazzo ha però un segreto che non riesce a confessare a nessuno: è gay. Un giorno però inizia un appassionante scambio di mail con un altro studente della sua scuola, che vuole rimanere anonimo. Ma all’improvviso il suo segreto rischia di essere rivelato…

Lo consiglio perché: nella semplicità della sua trama, questo è un film che racconta perfettamente (ai ragazzi, ma non solo) cosa significa essere un adolescente alla scoperta di sé. Per di più, cosa più unica che rara, la pellicola ci mostra un coming out non segnato da tragedie personali e familiari, ma soltanto da tanta incertezza per quello che aspetta il protagonista una volta che avrà rivelato il proprio segreto. Semplice eppure di impatto, leggero ma a tratti profondo: un film equilibrato che – se siete empatici come me – vi farà piangere lacrime liberatorie. 

Trailer: Tuo, Simon

Disponibile su: Netflix, Disney+

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Eccoci tornate con un nuovo appuntamento della nostra rubrica di consigli cinematografici. Per chi ci leggesse per la prima volta, vi informiamo che questi non vogliono in alcun modo essere consigli “da critici cinematografici”, ma dei semplici e spassionati suggerimenti da parte di persone che amano il cinema.
Questo mese, sulla scia dei David di Donatello, che all’inizio di maggio hanno celebrato i successi del cinema italiano, abbiamo deciso di proporvi due titoli made in Italy:

Arianna consiglia: “Io, noi e Gaber” (2023)

Regia: Riccardo Milani
Con: Claudio Bisio, Gino & Michele, Paolo Jannacci, Jovanotti, Mogol, Vincenzo Mollica, Gianni Morandi, Massimiliano Pani 
Genere: Documentario 
Durata: 2h15 minuti 

Trama: Un documentario, un ritratto di Giorgio Gaber. La vita e la carriera dell’interprete milanese raccontate dalla famiglia, dagli amici e da chi a lui si ispira ancora oggi. Un viaggio culturale, politico e filosofico dell’Italia che fu (e forse ancora un po’ è), fatto di decine di spezzoni delle sue apparizioni televisive e dei suoi spettacoli teatrali.   

Lo consiglio perché… “Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono”, quante volte ci è capitato di pensare una cosa simile, davanti a eventi più o meno lieti? A parer mio, questo non è documentario, ma un vero e proprio viaggio nella storia italiana, raccontata attraverso le canzoni del Signor G e le voci di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Due ore e quindici all’insegna della musica di Gaber e di quella sua visione del mondo che così bene ha saputo raccontare l’Italia e gli italiani. 

Trailer: Io, noi e Gaber
Disponibile su: RaiPlay

Silvia consiglia: Smetto quando voglio” (2014)
 
Regia: Sydney Sibilia 
Con: Leonardo Leo, Valerio Aprea, Stefano Fresi, Pietro Sermonti, Libero De Rienzo, Lorenzo Lavia, Paolo Calabresi, Valeria Solarino, Neri Marcorè 
Genere: Commedia / Crime 
Durata: 1h45 minuti

Trama: Roma, giorni nostri. Pietro Zinni, brillante ricercatore universitario, viene licenziato a causa dei tagli all’università. Frustrato dalla precarietà del lavoro universitario e stanco di vedere le sue ricerche bistrattate, raduna alcuni colleghi/amici di diversi settori accademici (anche loro precari, costretti a lavorare in condizioni avvilenti) e mette su una squadra che, grazie ai talenti di ognuno, inizia a produrre e spacciare una droga intelligente.

Lo consiglio perché… Chi, barcamenandosi tra la burocrazia, università e difficoltà lavorative, non ha mai pensato (ironicamente) “Se spacciassi vivrei meglio”? “Smetto quando voglio” dà vita a quell’idea in modo leggero e divertente, che “gioca” con le difficoltà di laureati e ricercatori nel nostro Paese, portandola un po’ all’assurdo. È un film divertente, con un cast perfetto, ottimo da vedere in compagnia, e che personalmente mi tira sempre su di morale. 

Trailer: Smetto quando voglio
Disponibile su: Netflix, RaiPlay

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Per questo appuntamento di aprile abbiamo deciso di concentrarci su due pellicole che ci hanno particolarmente colpito per la qualità del doppiaggio.
Essendo questo infatti uno dei settori in cui la cura della voce è fondamentale per poter svolgere al meglio il proprio lavoro, abbiamo pensato che aprile fosse il mese giusto per celebrarlo. E se vi state chiedendo: “perché avete scelto proprio questo mese?”, ve lo spieghiamo subito: aprile è il mese in cui si celebra la giornata mondiale della voce, un’occasione per ricordare a tutti di prendersi cura di questo strumento così importante per l’essere umano.

Arianna consiglia: “Midnight in Paris” (2011) 

Regia: Woody Allen 
Con: Owen Wilson, Marion Cotillard, Rachel McAdams, Tom Hiddleston, Kathy Bates 
Doppiaggio: Midnight in Paris 
Genere: Commedia/Romantico 
Durata: 1h34 minuti 

Trama: Lo sceneggiatore e aspirante scrittore Gil si trova in vacanza a Parigi con la futura sposa e i futuri suoceri. Da sempre affascinato dalla Ville Lumière e dal suo passato, Gil finirà per caso (o forse per magia) nella Parigi degli Anni Venti, l’anima della cultura europea dell’epoca. Notte dopo notte, guidato dall’affascinante Adriana, Gil scoprirà quindi pregi e difetti dei Ruggenti Venti, facendo nel mentre la conoscenza di artisti del calibro, tra gli altri, di Hemingway, Dalì, Picasso e Fitzgerald. 

Lo consiglio perché… Chi di noi non ha mai pensato “come mi sarebbe piaciuto nascere in un’altra epoca” per vivere questo o quell’avvenimento? Con questo film si ha finalmente l’occasione di vivere questa esperienza, ritrovandosi catapultati tra artisti di cui abbiamo soltanto sentito parlare o che abbiamo soltanto avuto occasione di studiare. Allen ci porta in un mondo vecchio, ma allo stesso tempo nuovo, per farci capire che se è vero che nessuno si sente completamente felice dove si trova, allo stesso tempo è altresì vero che non abbiamo alcun modo di sfuggire a ciò che siamo. Con il supporto di un cast a dir poco strepitoso, di un’ambientazione da favola (Parigi, descritta come solo Allen sa fare), di una colonna sonora che resta nel cuore, e di un doppiaggio magistrale, questo film vi travolgerà. E sarà bellissimo. 

Trailer: Midnight in Paris 
Disponibile su: Now TV (Cinema) 

Silvia consiglia: “Zootropolis” (2016) 
Regia: Byron Howard, Rich Moore, Jared Bush 
Con le voci di: Ilaria Latini, Alessandro Quarta, Massimo Lopez, Roberto Fidecaro
Doppiaggio:
Zootropolis 
Genere: Animazione 
Durata: 1h48m 

Riconoscimenti: Premio Oscar al Miglior Film d’Animazione 

Trama: Un mondo animale non più diviso tra prede e predatori ma armoniosamente coabitato da entrambi. Nella capitale Zootropolis, la volpe Nick sbarca il lunario usando una serie di espedienti, mentre la coniglietta Judy, che sogna di diventare una poliziotta, si ritrova a essere una semplice ausiliaria del traffico, perché se è vero che non ci sono più predatori, gli stereotipi sono ancora ben presenti. Toccherà proprio a questa improbabile coppia risolvere il mistero dei 14 animali scomparsi e sventare i piani di chi vuole impossessarsi del potere. 

Lo consiglio perché… Tra i successi del doppiaggio italiano non posso non menzionare il doppiaggio di film di animazione, che fa sognare generazioni di grandi e piccini. La Disney presta da sempre moltissima attenzione all’adattamento della voce e degli elementi culturali nei suoi prodotti, e Zootropolis è un film che mi è rimasto nel cuore anche per questo. Oltre alla trama frizzante e coinvolgente, l’ambientazione in un mondo di fantasia e la presenza di animali parlanti ha permesso al doppiaggio di spaziare tra i diversi accenti italiani e di rendere i personaggi ancora più vivi e più divertenti, tra un bue muschiato toscano, una donnola romana e dei toporagni siciliani, a cui si aggiungono riferimenti a serie e film cult che tutti noi possiamo provare a riconoscere, e personaggi come il bradipo Flash che secondo me dimostrano di essere assolutamente iconici. 

Trailer: Zootropolis 
Disponibile su: Disney+  

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Marzo è il mese della primavera, dei fiori che sbocciano (con grande rammarico degli allergici al polline) e della notte che per eccellenza celebra il cinema: 
                                                   ✨ la notte degli Oscar ✨
Che siate o meno tra quelli che seguono l’evento in diretta, organizzando serate a tema con gli amici e facendo pronostici su vincitori e vinti, sicuramente vi sarà capitato sia di provare grande soddisfazione per la vittoria dell’attore o dell’attrice che preferivate, sia di rimanere delusi quando il film che volevate non si è aggiudicato la statuetta.
Ecco perché abbiamo ritenuto giusto citare nei nostri consigli cinematografici del mese sia un film vincitore dell’ambito premio, sia una pellicola che, al contrario, non ce l’ha fatta.
D’altra parte, ciò che conta davvero è che il film emozioni gli spettatori…

Arianna consiglia: “The Fabelmans” (2022)

Regia: Steven Spielberg
Con: Michelle Williams, Paul Dano, Gabriel LaBelle
Doppiaggio: The Fabelmans
Genere: Drammatico
Durata: 2h 31 minuti 

Trama: Ambientato tra l’Arizona e la California tra gli anni ‘50 e i ‘60, il film racconta la storia della famiglia Fabelman, e in particolare quella del piccolo Sammy. Spronato da un lato dall’amore della madre per l’arte in tutte le sue sfaccettature e dall’altro dal fascino della tecnologia instillatogli dal padre, Sammy trova nel fare cinema la sua strada. Quello stesso cinema che gli sarà ancòra di salvezza una volta scoperto un grande segreto familiare… 

Lo consiglio perché… Sarebbe una grave mancanza da parte di un’appassionata di cinema come me non menzionare uno dei film che mi ha colpito negli ultimi anni. È vero, questo è il mese degli Oscar e il film di Spielberg non riuscì a portare a casa nessuna statuetta, ma cosa importa? La pellicola emoziona e coinvolge lo spettatore, che si ritrova trasportato nell’intimità del mondo di Spielberg, che con questa storia autobiografica si racconta come regista, autore e figlio. Commovente ed emozionante, il film è una vera e propria dedica d’amore al cinema. 

Trailer: The Fabelmans – Trailer Ufficiale Italiano
Disponibile su: Amazon Prime Video

Silvia consiglia: “Il caso Spotlight” (2015) 

Regia: Tom McCarthy
Con: Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams
Doppiaggio: Il caso Spotlight
Genere: Thriller, Giallo
Durata: 2h 08 minuti
Premi: Miglior Film, Miglior Sceneggiatura Originale

Trama: Nell’estate 2001 il neodirettore del “Boston Globe”, Marty Baron, per prima cosa incarica il team Spotlight di indagare sulla notizia di cronaca di un prete locale accusato di aver abusato sessualmente di decine di giovani parrocchiani nel corso di trent’anni. Baron è infatti convinto che non soltanto le alte sfere sapessero degli abusi, ma che abbiano fatto tutto ciò che era in loro potere per insabbiare la questione. Ne nasce così un’inchiesta che porta alla luce numerose situazioni analoghe in ambito ecclesiale. 

Lo consiglio perché… Alzandomi dalla poltrona del cinema alla fine del film, ricordo di essermi sentita vuota, arrabbiata e commossa allo stesso tempo. Mi sono resa conto istantaneamente di aver appena finito di vedere un film che mi avrebbe segnata, che non avrei dimenticato facilmente. E così è stato. A distanza di quasi 10 anni, continuo ad essere convinta che questo film sia uno di quelli che si sia davvero meritato la famosa statuetta come Miglior Film e Miglior Sceneggiatura originale. Tratta un tema complesso e rischiosissimo in modo estremamente delicato, toccante e coinvolgente, riuscendo a scioccare, indignare ed emozionare senza scadere in esplicitazioni visive e in dettagli troppo abbondanti, dimostrando un grande rispetto e un grande equilibrio. 

Trailer: Il Caso Spotlight – Trailer Ufficiale Italiano

Disponibile su: Amazon Prime Video 

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Eccoci a un nuovo appuntamento con la nostra rubrica di consigli, che questo mese non poteva che essere dedicata all’amore, nel mese che vede la festa degli innamorati. Ricordandovi che questi suggerimenti non vogliono in alcun modo essere una critica cinematografica, ma soltanto dei consigli da parte di persone appassionate di cinema, eccovi, con colpevole ritardo, le nostre scelte per una serata a tema amore, a prescindere che la passiate da soli o in compagnia: 

Arianna consiglia: “Prima o poi mi sposo” (2001)

Regia: Alan Shankman
Con: Jennifer Lopez, Matthew McConaughey
Doppiaggio: Prima o poi mi sposo
Genere: Commedia romantica
Durata: 1h 44 minuti 

Trama: L’italoamericana Mary Fiore è una rinomata wedding planner così dedita al proprio lavoro che alla propria vita sociale preferisce l’impegnarsi anima e corpo nell’organizzare il più bel giorno della vita delle coppie di sposi che si rivolgono alla sua agenzia. Ecco, quindi, che il padre di Mary, preoccupato per il futuro della figlia, le organizza un incontro con un giovanotto dai modi spesso imbarazzanti. Un giorno però, Mary incontra per caso Steve, un giovane e attraente medico che la salva da un cassonetto che sta per andarle addosso. L’attrazione tra i due è evidente, ma potrà mai succedere qualcosa tra i due se Steve si rivela lo sposo del prossimo matrimonio organizzato da Mary?  

Lo consiglio perché nel mese di San Valentino, come non consigliare uno dei miei film d’amore preferiti di sempre? Se come me siete appassionati di commedie romantiche, non potete assolutamente perdervi questa perla con uno dei re della commedia romantica anni 2000, Matthew McConaughey. La storia potrà sembrarvi scontata (e forse lo è), ma vi assicuro che, come ogni rom-com che si rispetti, vi farà venire voglia di innamorarvi. Cosa dire su questa pellicola per non svelare troppo? Che la guardiate in coppia o meno, accompagnate la visione con una ciotola di M&Ms… poi capirete. 

Trailer: PRIMA O POI MI SPOSO (film 2000) TRAILER ITALIANO (youtube.com) 

Disponibile su: Amazon Prime Video 

 

Silvia consiglia: “La La Land” (2016)

Regia: Damien Chazelle
Con: Ryan Gosling, Emma Stone, J.K. Simmons
Doppiaggio: La La Land
Genere: Sentimentale, Musicale, Drammatico
Durata: 2h 08 minuti

Trama: Nella città dei sogni, Los Angeles, i due aspiranti artisti Mia e Sebastian sbarcano il lunario con lavori che non li soddisfano appieno: Mia serve il caffè agli attori e alle attrici con cui spera un giorno di condividere il set, mentre Sebastian suona musica jazz in un piano bar, sognando di aprire un locale tutto suo. Accomunati da una grande passione per l’arte, i due in breve tempo si innamorano, ma proprio quando tutto inizia ad andare per il verso giusto, si troveranno a fare i conti con le rispettive ambizioni professionali. 

Lo consiglio perché nel pieno della stagione dei grandi premi del cinema e a poche settimane dagli Oscar, il mio consiglio del mese è La La Land, uno dei miei film preferiti. Grazie alle musiche e alle coreografie coinvolgenti, ai dialoghi, ai costumi e ai colori, è in grado di traghettarci in un mondo in cui l’amore romantico si intreccia con quello per i propri sogni, di farci ballare e cantare con i protagonisti, di farci gioire e piangere con loro, e di mostrarci un epilogo secondo me perfetto. 

Un inno ai sognatori che è stato la mia colonna sonora per moltissimo tempo, e che quindi consiglio di vedere e di assaporare in tutta la sua poesia. 

Riconoscimenti: 14 candidature e 6 vittorie ai Premi Oscar 2017 (tra cui Miglior regista, Miglior Attore Protagonista, Miglior Attrice Protagonista e Miglior Colonna Sonora)

Trailer: La La Land – Trailer Italiano Ufficiale (youtube.com) 

Disponibile su: Amazon Prime Video, Rai Play, Netflix, Tim Vision 

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Eccoci a un nuovo appuntamento con la nostra rubrica di consigli filmici, che vi ricordiamo non vogliono in alcun modo essere una critica cinematografica, ma semplici consigli da parte di persone appassionate di cinema.
E ricordate, questo mese i film sono rigorosamente da abbinare a una buona cioccolata calda, da godersi sotto una bella coperta alle luci dell’albero.

Silvia consiglia: “Klaus – I segreti del Natale” (2019)

Regia: Sergio Pablos, Carlos Martínez López
Con le voci di: Marco Mengoni, Francesco Pannofino, Ambra Angiolini, Neri Marcorè
Doppiaggio: Klaus – I segreti del Natale

Genere: Animazione, Avventura
Durata: 1h 38 minuti

Trama: In un questo film di Natale che è destinato, con ogni probabilità, a diventare un classico, non ci sono né donne in carriera che tornano al villaggio natìo né tagliaboschi sexy. Questa favola moderna racconta invece la storia di un giovane postino magrolino e viziato che viene spedito su un’isola ghiacciata del Circolo Polare Artico con il compito di consegnare  6000 lettere nell’arco di un anno e dell’improbabile amicizia che si viene a creare con un misterioso falegname dalla stazza di un gigante che vive isolato da tutti.

Lo consiglio perché a dicembre non posso non consigliare un film di Natale. Si tratta di una rivisitazione dolce della leggenda di Babbo Natale. Lo consiglio perché non è la classica storia di Natale, ma si porta dietro un’aria di fiaba e di magia in grado di far divertire e commuovere grandi e piccoli, in grado di intrattenere e al tempo stesso di dare messaggi importanti per ognuno di noi. Concedetevi questo viaggio tra i ghiacci del polo, che riuscirà sicuramente a scaldarvi il cuore.

Trailer: Klaus | Trailer ufficiale | Netflix Italia – YouTube
Disponibile su: Netflix


Arianna consiglia: “Isi e Ossi” (2020)

Regia: Oliver Kienle
Con: Lisa Vicari, Dennis Mojen
Doppiaggio:
Isi e Ossi
Genere: Commedia, Sentiment distrae, intraale
Durata: 1h 53 minuti

Trama: Isi, ricca e ribelle, vuole sfuggire alla famiglia rigida e snob nella quale è nata, che le impedisce di realizzare il suo sogno di frequentare un corso di cucina a New York. Ossi, invece, è un pugile dilettante, squattrinato, indebitato e alle prese con una famiglia malandata. Per indispettire i genitori, con la speranza di essere così finalmente ascoltata, Isi propone a Ossi di fingersi il suo fidanzato in cambio di soldi. E senza volerlo, i due restano coinvolti nelle reciproche vicende familiari e personali.

Lo consiglio perché: a volte si ha semplicemente bisogno di staccare un po’ la testa da ciò che ci circonda e passare una serata tranquilla. È proprio così che ho scoperto questo film: in quarantena, circondata da situazioni drammatiche che mi coinvolgevano direttamente e indirettamente, ho scelto un film a caso del catalogo Netflix e mi sono imbattuta in questa piccola chicca tedesca. Una trama non troppo originale per un film senza pretese che però riesce perfettamente nel suo intento: diverte, intrattiene e, come tutte le storie d’amore che si rispettino, fa sognare ad occhi aperti.

Trailer: Isi & Ossi | Trailer ufficiale | Netflix Italia – YouTube
Disponibile su: Netflix

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