Sottotitolare film musicali:
l'esperienza Seeyousound
Torino, 2018. Le socie fondatrici di RestART entrano in una sala computer dell’Agenzia TuttoEuropa dove stanno frequentando un Master e…
No, non è l’inizio di una barzelletta, ma l’inizio della storia di come abbiamo conosciuto il Seeyousound Music Film Festival: entrando per la lezione settimanale di sottotitolaggio e trovandoci di fronte un’insegnante che ci informava che avremmo iniziato a lavorare a un lungometraggio e un cortometraggio musicali a testa che poi sarebbero stati proiettati sul grande schermo del festival. Iniziò tutto così, con delle facce spaventate davanti al primo vero grande ostacolo del corso di formazione che avevamo intrapreso.
A prescindere da come andò quella prima esperienza (benissimo, ma non senza qualche intoppo), quello fu il giorno in cui entrammo per la prima volta in contatto con il Seeyousound Festival, una realtà torinese che per una settimana apre la città sabauda a titoli cinematografici internazionali a tema musicale e a serate con ospiti da tutto il mondo.
Ci trovammo così catapultate in molteplici universi, dalla Francia del film “Souvenir” con Isabelle Huppert alla Dublino del 1972 da dove Leonard Cohen iniziò il suo tour europeo, dalle sale di registrazione più famose del mondo del cortometraggio “Loud Places” alla scena musicale della Manchester anni ’70.
L’esperienza fu estremamente importante per noi, sia dal punto di vista emotivo (era la prima volta che vedevamo proiettati i nostri lavori e i nostri nomi sul grande schermo), sia formativo; lavorammo su un software di sottotitolaggio che oggi ci sembra quasi obsoleto, impostammo sottotitoli con modalità che oggi probabilmente non useremmo e avevamo a disposizione tempistiche di consegna che allora sembravano strettissime e che oggi, nel mondo del lavoro, invece possiamo solo sognarci. In quell’occasione imparammo molto, e non solo sull’aspetto tecnico del lavoro: ciò che infatti imparammo “a caro prezzo” fu che la domanda Cosa ci vorrà mai a sottotitolare un film musicale? era veramente stupida. La sottotitolazione di un film musicale (sia esso un musical o un film che tratta di un/un’artista, di un genere, di una band…) necessita infatti di più accortezze di quanto forse in molti si aspetterebbero.
Potrà sembrare scontato ma oltre al mero aspetto traduttivo, infatti, i film a tema musicale richiedono particolare attenzione su due punti in particolare:
- la gestione delle canzoni, siano esse parte integrante del film (come nel caso di un musical) o della colonna sonora; è importante di ricordarsi sempre di chiedere al cliente come desideri gestirle perché 1. potrebbe volere la traduzione di canzoni che chi sottotitola non ritiene importanti (ma il cliente ha sempre ragione!) e 2. potrebbe volerle scritte in corsivo o con l’inserimento di quale simbolo, come note musicali o cancelletti, all’inizio e alla fine del sottotitolo. Se il cliente non avrà indicazioni al riguardo, invece, starà a chi sottotitola individuare quali canzoni sia necessario tradurre in base alla necessità o meno del pubblico di comprendere le parole del testo in questione; può sembrare una scelta banale, ma vi assicuro che non è sempre questo il caso.
- la gestione di possibili termini tecnici, specifici del settore musicale; questo è il caso soprattutto di film che raccontano la carriera di artisti o gruppi, che trattano la nascita di un determinato genere o, ancora, che rivelano retroscena di un particolare concerto/momento iconico della storia della musica, ecc… In questo caso se, come noi, non avete una qualche formazione in musica, vi conviene avere a portata di mano (ma anche di telefono va bene) qualcuno che se ne intenda: il “consulente” in questione sarà la vostra salvezza. Se, infatti, una traduzione o un adattamento corretti possono fare o meno il successo di un film, questo si rivela essere particolarmente vero quando ci troviamo di fronte a film destinati a un pubblico specializzato e/o (ben) informato come nel caso del Seeyousound. Sbagliare non è concesso.
Quella prima esperienza fu, come detto, molto importante per noi e lo dimostra il fatto che abbiamo deciso di intraprendere una collaborazione continuativa col festival anche dopo la fine del corso di formazione. Se ci aggiungete che adoriamo la musica e scoprire sempre cose nuove, beh, è un’unione perfetta. Ogni anno, infatti, ci occupiamo di sottotitolare alcuni film della rassegna, andando così a esplorare nuove storie, nuove realtà e nuovi sound da tutto il mondo. L’edizione di quest’anno (l’undicesima!) ormai è finita, ma se sarete a Torino e dintorni l’anno prossimo vi consigliamo vivamente di darci un’occhiata!